Dario Braga

Domenica 1 Febbraio, alla Casa della Conoscenza, abbiamo ripreso, a distanza di quasi un anno, uno dei temi che entrò tra i primi nell’elenco delle priorità dell’azione futura: la Piazza del Popolo e la ricostruzione dell’ ex Albergo Pedretti.

La “storia” del Pedretti è molto antica, e il progetto di ricostruzione ha attraversato molte fasi. Nel corso del tempo, sono state fatte molte variazioni che, con il senno di poi, andavano pensate meglio.

C’è chi queste cose le ha sempre dette, come Cevenini e la lista civica. Va dato loro atto di aver sempre contrastato la “lievitazione” del Pedretti, da palazzina di tre piani coerente, più o meno, con l’architettura dell’area ad “aspirante ecomostro”: palazzone di 9 piani modello “anni ‘60” (vedi sotto).

Ma questo è il passato e oggi dobbiamo fare i conti con il presente e l’immediato futuro.

E’ un fatto che lo stato attuale della piazza davanti al Teatro Betti è … deprimente e tutte e tutti si aspettano che si restituisca a Casalecchio una Piazza del Popolo vivibile e attraente

Un luogo dove oggi più che mai si concentrano esigenze non convergenti di cittadine e cittadini, di commercianti, di proprietari e di costruttori.

Piazza del Popolo, appunto. Nome Nomen
Per ottenere questo risultato bisogna però risolvere una equazione complicata, anzi un sistema di equazioni, un sistema di interessi non facilmente convergenti

Ma a questo serve la politica. Riassumendo:
1) Non se ne può più del “buco” – sono troppi anni che quel luogo è inguardabile. Il “buco” è una sorta di ferita aperta – c’è urgenza di guarirla.
2) Chi ha diritti edificatori in quell’area si aspetta di vedere ripagati gli investimenti fatti e le spese sostenute
3) Le attività commerciali della zona, già in sofferenza, non possono che trarre vantaggio da una soluzione attraente ed efficace per la frequentazione dell’intera area, che cambierà anche in virtù della copertura della Porrettana
4) Le cittadine e i cittadini di Casalecchio possono ben aspettarsi che la zona tra Teatro Betti e Casa della Conoscenza, si sviluppi in modo coerente con le strutture circostanti e rispettosa dell’ambiente verde.

La Piazza, il riferimento mentale geografico di una città, il Centro, il punto di incontro.

Ora sappiamo quale sarebbe il punto di arrivo se il progetto approvato andrà in porto. Eccolo ancora mostrato

Risulta onestamente difficile comprendere come, nel 2025, con l’accresciuta sensibilità ambientale e architettonica, con le mutate dinamiche del commercio, e la necessità di rendere Casalecchio “cittadina attraente” per le sue qualità paesaggistiche e storiche, si possa persino discutere di una soluzione del genere.

Grazie al lavoro dell’ ing. Roberto Matulli, urbanista, e dell’arc. Cesare Mari, museografo, siamo in grado di proporre una possibilità alternativa. Non “un coniglio che esce dal cappello”, non una soluzione magica, ma una possibilità concreta che va rapidamente esplorata.

La proposta è quella che il Sindaco esplori con la proprietà e con la FER (Ferrovie Emilia Romagna) della Regione la ricollocazione di parte della cubatura acquisita per l’exPedretti nell’area non più utilizzata della FER (in azzurro). In questo modo è possibile creare una vera Piazza (in giallo) a collegamento tra la Casa della Conoscenza e il Teatro Betti e edificare per una parte analoga a quella occupata dal vecchio edificio (in arancione).

L’amministrazione ha diritto e dovere di governare nell’interesse pubblico. In questo certamente rientra la necessità di non lasciare nulla di intentato – nel caso della Piazza del Popolo – per risolvere il “sistema di equazioni” della Piazza del Popolo e dell’ exPedretti con soddisfazione di tutte/i.

La partecipazione amplissima e variegata all’incontro del 1 febbraio 2025 manda un segnale molto forte e molto chiaro. Le cittadine e i cittadini di Casalecchio alla loro Piazza del Popolo ci tengono, eccome.

Non è solo la crescente sensibilità al bello architettonico ma anche la netta percezione che la Casalecchio dei cittadini abbia bisogno di lavorare sulla sua capacità di attrazione, sul suo modello, sulla sua immagine a beneficio di chi ci abita e di chi ci lavora.

Le alternative ci sono. 

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