Nella mia veste di Consigliere Comunale di Casalecchio ho presentato una interrogazione al Sindaco e alla Giunta sul tema della SAPABA – la riporto tal quale
Chiediamo al Sindaco e alla Giunta di aggiornare il Consiglio sulla situazione dell’area ex SAPABA, che, come noto, è situata parzialmente in area ad elevata probabilità di inondazione.
“L’aggiornamento del quadro conoscitivo è tanto più urgente alla luce dei recenti (e ricorrenti) disastri climatici che hanno interessato la Regione ed è indispensabile per assumere una decisione Consigliare conseguente in merito al PUG attualmente assunto.
Questo è tanto più importante in quanto il PUG definisce l’area in corso di trasformazione sulla base di valutazioni ambientali effettuate all’epoca dell’approvazione del PUA (26-2-2019) che non potevano tener conto della situazione climatica e dell’attuale stato critico del quadro idraulico regionale.
Chiediamo inoltre di riferire sullo stato
1. dell’iter autorizzativo per l’utilizzo dell’area nella previsione del PUG, quindi con il coinvolgimento dell’Unione, alla luce della valutazione di rischio ambientale per l’area di competenza del Comune di Casalecchio.
2. della Convenzione urbanistica stipulata, con specifica della data di scadenza e della fideiussione in termini economici e temporali
3. della realizzazione delle opere di urbanizzazione del Comparto ed eventualmente di quelle extra-comparto se esistenti.
Hanno collaborato alla stesura del quesito Alessandro Fabianelli ed Elena Lolli, che ringrazio
Lo scopo è quello di spingere a una revisione di decisioni prese in altra “epoca” con problematiche e sensibilità diverse.
Vero è che si tratta di iter svolti correttamente e di diritti acquisiti sulla base delle norme e degli accertamenti fatte negli anni passati… ma la domanda si impone: Veramente la proprietà, l’amministrazione comunale, l’unione delle valli ecc. non ritengono che sia una decisione da rivedere sulla base di valutazioni aggiornate del rischio idrogeologico?
Nel seguito, lascio – e rilancio – una proposta che feci qualche mese fa. Ho avanzato l’idea di proporre alla proprietà, in alternativa all’inaccettabile progetto di costruire oltre 300 appartamenti lungo il fiume, di destinare l’area ex SAPABA – compresa tra le ultime case di Via Ronzani e la zona sportiva di Via Ronzani/Allende, alla creazione di un “playground” esteso che si qualifichi anche come punto di accesso “Sud” del parco della Chiusa e di accesso alle Vie della Seta e della Lana e alla Via degli Dei.
La zona è vasta e darebbe ampio spazio al cicloturismo (bike rent / mobike) consentendo, al tempo stesso, un ampio parcheggio non disponibile nella zona di accesso Nord. Va ricordato che uno dei grandi ostacoli alla fruizione del parco della Chiusa è quello del parcheggio auto – praticamente inesistente nella zona di ingresso – ex Municipio – Chiesa di San Martino ecc. (con conseguenti problemi anche per la cittadinanza residente, per altro).
Ma come arrivarci con le biciclette?
Purtroppo via Ronzani è molto stretta e trafficata e pericolosa per le biciclette. Ecco quindi l’idea di prevedere una ciclovia comoda e riservata che utilizzi la copertura della Porrettana. Come rappresentato approssimativamente nella figura si può pensare veramente di creare un “giro della Chiusa” con anche possibilità di treno+bici sfruttando la prossimità della stazione Garibaldi e della stazione FS Marconi.
L’area è vasta e consentirebbe anche di ospitare Camper e attività ludiche destinate a bambini e ragazzi e anche locali di ristoro il tutto senza impatto edilizio. Sarebbe anche possibile piantare nuovi alberi e predisporre parcheggi auto con pavimentazioni verdi permeabili.
Come si vede dal disegno dal “Parco delle Vie” si dovrebbe poi arrivare al “ponte blu” per il rientro via Parco della Chiusa o per proseguire verso le “Vie”. Sarebbe anche utile progettare un nuovo ponte ciclo-pedonale che integri il “ponte blu” (molto stretto, vedi foto)
Anche qui bisognerà avviare ragionamenti nuovi con la proprietà dell’area. La creazione del “Parco delle Vie”, collegato alla città con la ciclovia, sarebbe un’altra operazione per accrescere l’attrattività di Casalecchio per i suoi cittadini ma anche turisti italiani e internazionali valorizzando gli spazi di socialità, la mobilità sostenibile e la fruizione delle bellezze naturali e storiche dell’area.