La situazione del Commercio in città è molto delicata: una “tempesta perfetta” rappresentata dalla compressione tra grandi centri commerciali – con facilità di parcheggio e accesso – la enorme diffusione del commercio online – spinta dalla pandemia – e la riduzione della mobilità e delle possibilità di parcheggi auto dovuti ai numerosi cantieri con forti ripercussioni proprio sulle attività commerciali in città (es. Via Marconi, Via Garibaldi ecc., Piazzetta Zampieri).
Negli ultimi anni un grande numero di negozi e altre iniziative commerciali hanno chiuso i battenti e altre sono in condizioni di grande sofferenza. Occorre quindi agire sia nell’immediato sia sul lungo periodo in senso strategico.
Nell’immediato occorre una iniziativa energica nel commercio istituendo immediatamente una Consulta dei Commercianti coordinata da un delegato/a ad hoc e che sia chiamata periodicamente a condividere non solo le politiche di difesa e rilancio ma anche le strategie legate ai mercati, agli eventi e alle attività di richiamo, anche quelle organizzate nell’area Gran Reno, che devono avere ricadute sul commercio in città.
Le conseguenze delle riduzioni del traffico vanno affrontate con politiche temporanee di ristori agendo anche sulla leva fiscale e con modifiche al sistema di tariffazione oraria della sosta della clientela in prossimità degli esercizi commerciali. Importante è anche supportare il commercio di vicinato organizzando forme di “delivery” degli acquisti direttamente alla clientela che non fosse in grado di provvedere a causa della difficoltà all’uso della propria auto.
L’azione strategica è quella sulla capacità di attrazione di Casalecchio. Si tratta di operare sul “marketing” di Casalecchio rendendola attraente per i tantissimi ospiti stranieri che visitano Bologna e poco o nulla sanno di quante cose si possono fare o vedere a Casalecchio. Una Casalecchio raggiungibile comodamente con pochi minuti di treno direttamente dal centro di Bologna. Occorrerà anche ragionare sulla ricettività alberghiera, che, al momento, non sembra sufficiente.
Dobbiamo “cambiare la narrazione” della città: da periferia di Bologna dove trovare grandi centri commerciali, spettacoli e sport a città con un profilo legato (anche) alle bellezze naturali, agli interessi storici e architettonici senza dimenticare l’aspetto enograstronomico con una offerta di tempo libero di qualità e di cultura (il così detto “turismo lento”).
In questa logica di ripopolamento di Casalecchio “centro” – anche con il fine del potenziamento delle attività di commercio – rientra lo sforzo al miglioramento delle condizioni di pulizia (si veda il tema della raccolta differenziata) e quello diretto a portare più giovani a vivere a Casalecchio (si veda la proposta di creare a Casalecchio uno studentato universitario)
Occorre anche – e non è un problema minore – monitorare da vicino i fenomeni di microcriminalità (baby gang ecc.) agendo prontamente ai primi segnali.